Mi piace “sfogliare” le foto che ho salvate nella memoria di quell’aggeggio che una volta serviva solo per chiamarsi. 🙂
Sono incappata ieri in questa foto fatta in Spagna, il Luglio scorso. Da questa spiaggia dell’estremo sud, quando è chiaro e pulito, ho avvistato diverse volte le coste del Marocco – coste che spero bene di visitare, un giorno.
Se guardi con attenzione, si intravedono anche nella foto.
L’ho scattata di fretta, ma l’ho tenuta per due motivi.
Il primo, è che dal secondo giorno della mia presenza in terra spagnola, si è alzato il Levante, e non sono quasi più riuscita ad avvicinarmi alla spiaggia per farne altre!
Il secondo motivo, è che osservandola qualche giorno dopo, tutte le linee orizzontali della foto mi hanno ricordato una questa poesia d’amore (ma in fondo può una poesia essere di qualcos’altro?), che ho scritto alcuni anni fa.
Non sono ancora stata in Africa, fisicamente. Non in questa vita. Ma con lo spirito, tante volte, sì.
LA MIA AFRICA
fino dove puoi calpestare
è terra
arancione, viva.
Più in là, guarda
il taglio netto
che recide il mondo
ti dice:
qui, inizia il cielo,
carne blu.
Noi stiamo
su quel filo, congiunzione
tra cielo e terra,
uomo e donna.
Il nostro sorriso,
come un angelo – bambino
si dondola quieto
sul volto.
Elisa
2004