Luglio, giornata soleggiata e afosa. Stazione ferroviaria piccola, ma indaffarata.
Treno in ritardo, of course. 10 minuti…20…30… …
La mia bimba ha fame, vuole la merenda. “Il treno sta arrivando”, le dico, “appena saliamo poi possiamo mangiare con calma.” La convinco.
E mentre il convoglio si avvicina, l’occhio mi cade sul numero 444* scritto sulla targa. La mia mente fa una connessione velocissima con il significato di quel numero, e dentro di me ringrazio.
I numeri ripetitivi, visti su targhe, sull’orologio digitale, su cartelli pubblicitari, rappresentano un messaggio da parte della coscienza superiore. Ho iniziato a notarli diversi anni fa, e come spesso accade quando prestiamo attenzione a qualcosa, iniziamo a vederla dappertutto. In questo caso specifico, so che sto ricevendo conferma ai miei pensieri o indicazioni su qualcosa che sta arrivando. Ho sempre vissuto in questo modo (guardando ai “segni”), quindi non è una cosa nuova per me.
Ma sto divagando…
Ora – ho una valigia che sembra un piccolo armadio a due ante, una borsa, uno zaino, il cappello. Velocemente, i miei mi aiutano a caricare i miei voluminosi averi sul treno. Parapiglia di baci e abbracci sulla porta, spingo l’armadio a rotelle lungo lo stretto corridoio per, finalmente, sedermi con uno sbuffo.
E mentre penso alla bottiglietta d’acqua freschissima che mi aspetta nel sacchetto della merenda… mi accorgo, con orrore, che il siddetto sacchetto manca all’appello. Un secondo dopo, mia sorella mi chiama, disperata, scusandosi per essersi dimenticata di allungarmi i viveri.
Ci sono 4 persone nel mio scompartimento, e tutte stanno seguendo la mia chiamata. Mi sa che ho un tono piuttosto allarmato. Guardo mia figlia, prevedendo per le prossime tre ore di viaggio:
- le lamentele per la fame
- quelle per la sete
- la probabile assoluta assenza del servizio bar, quei simpatici carrellini che usavano passare tanti anni fa, ad alleviare il disagio
Come previsione, non è un granché. Però, mentre la rabbia sta cercando di prendere il sopravvento, mi ricordo di quel 444 e mi dico:
“Un qualche Angelo ci aiuterà.”
Guardo mia figlia che mi guarda a sua volta, con aria interrogativa. Decido di mettere su l’espressione di quella che la sa lunga più credibile che ho. Forse la convinco.
Poi succede l’inspettato.
Uno dei compagni di scompartimento è un giovane funzionario delle Ferrovie. Non leggo la sua mente, ma noto la divisa :). Dopo avere assistito alla mia telefonata (impossibile non farlo!), si allontana e dopo poco, ritorna. Il treno si ferma. Lui scende.
Il treno riparte dopo diversi minuti, più minuti del solito. Arriva una signora a controllare i biglietti, o almeno così penso io. E invece, si affaccia dentro lo scompartimento, ci guarda e ci allunga una borsa di cartone. Dentro c’è una bottiglia d’acqua, dei crackers e una merendina. Mi spiega che il suo collega, poco prima di scendere, aveva telefonato alla moglie, chiedendole di portare vivande per una bimba e la sua mamma (un po’ agitata) sedute nel suo scompartimento. Come richiesto, lei le consegna a noi, perché lui era ormai arrivato a destinazione.
Segue uno scambio di sguardi illuminati dalla sorpresa ed esclamazioni di gioia da parte di tutti. Aleggia questa “aria buona” di conforto, di gentilezza, di amore.
Ecco un Angelo a cui voglio dire grazie.
Non solo per avere dissetato una bimba e salvato la sua mamma da tre ore difficili di treno.
Grazie per avermi dato occasione di vivere e raccontare questa storia, che è una piccola cosa ma ci ricorda quanto poco serva per fare la differenza nella vita delle persone.
Grazie per essere stato un esempio davanti ad altre persone. Nulla è capace di ispirare quanto una storia vissuta anche solo da spettatori. Penso a quanti siete a dirmi di sentirvi felici quando potete fare qualcosa per gli altri.
Crediamo di non potere nulla, quando invece ogni nostro gesto può cambiare il corso di un’esistenza. Ognuno di noi può essere l’angelo di qualcun altro in un momento di bisogno.
Infine grazie ai miei Angeli, Custodi e non, per esserci e comunicare con me ogni volta che sono così intelligente da aprirmi al vostro supporto e al vostro amore (da sempre credo alle presenze angeliche, puoi leggere QUI un’altra storia).
Non siamo soli. Non lo siamo mai stati. Siamo tutti interconnessi.
Ricordalo.
* SIGNIFICATO del numero Angelico 444:
Non hai nulla di cui temere…tutto è come dovrebbe essere, e tutto va bene. […] Vedere questo numero indica essere circondati da Angeli che ti amano e ti supportano e che il loro aiuto è a portata di mano, sempre.
(traduzione da Joanne Sacred Scribes)
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