Se al pensiero di sederti a meditare temi di non resistere a lungo, o di addormentarti, voglio chiederti: è possibile che questa sia pura resistenza? È normale provare resistenza di fronte a qualcosa di nuovo o poco praticato. Per quanto riguarda la meditazione, ho pensato di farti alcuni esempi pratici di come farlo a seconda della tua personalità e di come sta andando la tua giornata.
Un fatto di cui non siamo troppo consapevoli, è che la meditazione è – dovrebbe essere! – uno stato naturale della mente e del corpo. In altre parole, non siamo sempre stati cosi immersi in questa girandola di pensieri senza fine, che ci assorbono tutto il giorno.
Eckart Tolle, uno degli insegnanti spirituali che più apprezzo, raccontava che durante l’Età dell’Oro all’inizio della vita sulla terra, gli esseri umani vivevano in costante connessione con la Natura e la mente Divina. L’ego non era ancora nato, così come la capacità di pensare come la conosciamo oggi. Immagino quindi le persone non contemplassero nessun tipo di critiche o giudizi e nessuna mentalità negativa rendeva la loro esistenza cosi complessa come quella dei tempi odierni.
Probabilmente collegabile anche con lo sviluppo del linguaggio, ad un certo punto (forse la discesa dell’Oscurità…) gli uomini iniziarono a pensare che ci fosse un qualche Dio che parlasse nella loro testa. Ma quei pensieri incitavano a cose ben diverse dall’armonia col tutto, e gli uomini iniziarono ad identificarsi con essi (trovi il video – interessantissimo – QUI).
Non ho potuto fare a meno di pensare che quello fosse LO stato di meditazione naturale, uno stato cioè non di assenza di pensiero (!), ma di essenza del pensiero. Uno stato in cui il pensiero era funzionale alla nostra esistenza – ben diverso da quello carico di paure e credenze limitanti che ci fa vivere costantemente sotto pressione.
Ho anche fatto un’altra considerazione: anche se attualmente solo una piccolissima percentuale di esseri umani vive attualmente in quello stato di essenza del pensiero, esso resta pur sempre parte del nostro retaggio. In altre parole, è qualcosa che ha fatto parte di noi e come tutte le memorie antiche, da qualche parte c’è. Esiste ancora, solo coperto da tutto quel gran vociare. E se fosse recuperabile?
Ciò potrebbe cambiare l’esistenza del singolo individuo in maniera sostanziale, ed inevitabilmente contribuire al risveglio di più coscienze – passaggio inevitabile del salto quantico a cui molti di noi aspirano.
Tornando alla resistenza nei confronti di ciò che conosciamo ancora poco, voglio offrirti questa prospettiva: ci sono sicuramente molti momenti in cui nemmeno ti accorgi di essere in meditazione nella tua giornata. Se impari a riconoscerli, puoi imparare a ricrearli ogni volta che dedichi tempo alla tua pratica di meditazione.
Danzatori, musicisti, artisti di vario genere, pensatori e scienziati come Tesla o Einstein, hanno spesso parlato di “essere nel flusso”. Ovverosia di uno stato acuto di presenza che allo stesso tempo era anche abbandono e non-mente. Non nel senso di assenza di pensiero totale, ma di quel pensiero opprimente di cui ti ho raccontato sopra.
Sono assolutamente certa che è capitato anche a te, magari più spesso nell’infanzia, di perderti a disegnare; o di immergerti in un gioco per ore senza accorgerti del tempo che passava. Magari oggi ti succede quando cucini, se ami cucinare, o quando balli, oppure mentre cammini a lungo sulla spiaggia o tra i boschi.
Anche quelli sono momenti di meditazione, che si attivano naturalmente nei momenti di abbandono al piacere in cui tutto il tuo essere è presente in ciò che stai facendo.
Fondamentalmente, ci sono persone più inclini all’attività fisica e persone che lo sono meno.
Per quello meditare seduti non è l’unica pratica possibile!
Altri esempi in cui puoi esplorare a tuo piacimento diverse forme di meditazione, specialmente se sei un tipo dinamico:
- meditare camminando
- danzando qualsiasi tipo di ballo
- facendo yoga
- dipingendo o disegnando
- scrivendo
- cucinando
- ricamando, facendo la maglia, cucendo
- facendo giardinaggio
- dedicandoti ad un’azione, anche in ambito lavorativo, che impieghi uno dei propri talenti naturali
- giocando coi propri bambini o anche con gli animali domestici
Con questa lista non esaustiva, voglio solo farti vedere che in tutti quei momenti PUOI assolutamente meditare facendo, SE ti lasci andare completamente a ciò che fai.
Questo tipo di pratica aggiunge e colorisce quella più comune della meditazione seduta, che include meditare:
- ripetendo mentalmente un mantra
- contando la lunghezza del respiro: inspiro per 4 – trattengo per 4- espiro per 8, ad esempio
- osservando il respiro entrare e uscire
- ascoltando una voce che ti guida, con lo scopo di rilassarti o con l’intenzione di portarti ad una conclusione o risultato ben precisi, come quello di ottenere risposte che stai cercando.
E ora mi piacerebbe sapere da te: Ti è mai capitato di trovarti nel flusso e accorgerti di essere presente ad un livello differente del tuo “solito” stato mentale?
Fammelo sapere nei commenti.
La meditazione ti aiuta davvero a portare più consapevolezza nella tua vita e di conseguenza, a migliorare lo stato generale delle cose.
Immagina: quali vantaggi potrebbe avere per te iniziare oggi anche con pochi minuti al giorno?
Cosa cambierebbe nella tua vita se lo stress che provi fosse uno stato appena passeggero delle tue giornate?
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