Ti è capitato mai di trovarti a fantasticare, magari mentre leggevi un buon romanzo o guardando un film d’epoca in costume? In quei momenti ci vediamo vivere una vita diversa, in altri tempi o dimensioni, in un ruolo ben diverso da quello che stiamo vivendo oggi, a volte quasi con un senso di familiarità, di conosciuto. Quante volte Spesso, in quei momenti, stiamo rivisitando un ricordo di vita passata.
Le vite passate o precedenti sono un argomento che affascina molti. Oltre al fascino però è importante ricordare che l’esplorazione delle vite passate ci permette di risolvere problemi della nostra vita attuale. Gli appassionati del tema conoscono sicuramente il lavoro dello Psichiatra e Ipnoterapeuta Brian Weiss che, attraverso i suoi numerosi libri e le bellissime storie che racconta, ci ha permesso di scoprire come molte persone si siano liberate da problemi che le affliggevano da sempre.
Di nostrana, ricordo l’ottima Manuela Pompas, giornalista e scrittrice, i cui libri hanno ispirato la me allora ventenne a sognare di scoprire e risolvere le vite passate, per me e per gli altri (vent’anni dopo, ci sono arrivata!).
Chi eri in un’altra vita?
Il concetto della vita precedente si basa sul viaggio dell’anima, che dal momento della sua concezione inizia ad esplorare se stessa e le sue potenzialità attraverso le molte e diverse dimensioni e le varie fasi dell’evoluzione umana. Per semplificare, invece di fasi potrei usare la parola tempo.
Nella mia coscienza è sempre stata presente la consapevolezza che non siamo esseri finiti che hanno un’unica esperienza qui (la vita attuale) e poi basta. Fin da bambina, quando mio fratello diceva: “Abbiamo una vita sola!”, la parte saggia di me interveniva sottolineando come quello fosse un modo piuttosto limitato di vedere le cose.
Da adulta, nelle mie esplorazioni attraverso i Registri Akashici e grazie a studi di approfondimento tra cui l’ipnosi regressiva, ho certamente ricevuto conferma di quanto già sapessi e sentissi vero per me.
Purtroppo chi si sente meno intrepido rispetto all’argomento, finisce col catalogare le proprie sensazioni, idee e intuizioni a riguardo, come fantasie… finendo col perdere il contatto con quanto di importante poteva celarsi dietro quei messaggi.
Premetto che ricordare aspetti di una vita passata e risolvere i contratti o i traumi vissuti allora, sono due cose ben diverse. I ricordi possono a volte affiorare di maniera volontaria, specie quando siamo alla ricerca di risposte. La risoluzione invece andrebbe sempre affrontata con il supporto di qualcuno che ci aiuti.
Ricordo un amico che non sopportava assolutamente la sabbia. Non poteva nemmeno avvicinarsi alla spiaggia senza provare parecchio fastidio. Venne fuori che in una vita passata era stato un venditore di tappeti, che passava un sacco di tempo a battere e spolverare la sua merce per poterla vendere, con parecchia frustrazione visto che gli affari non gli andavano troppo bene. Scoprire questa cosa lo ha rasserenato, perché non riusciva a capire tutta quell’avversione. Finalmente si sentiva in pace col fatto che amasse solo andar per boschi! Anche se di per sé non rappresentava un grosso problema da risolvere, la cosa lo ha fatto sentire in pace con le sue preferenze, una volta per tutte.
Come dicevo, il ricordo ci permette a volte di capire meglio aspetti di noi che non comprendiamo. Per quello voglio condividere con te alcuni suggerimenti. Quando si riaccende l’interesse, poi si riesce anche a recuperare quella parte di sé pronta ad aprirsi a intuizioni e guarigione maggiore.
Scommetti che almeno due su tre di questi modi li hai praticati già?
Come ricordare le vite passate: ti dico tre modi
#1: Presta attenzione ad epoche, luoghi e personaggi storici per cui provi grande attrazione (o che al contrario, ti repellono o ti spaventano!)
Questo lo hai potuto facilmente notare studiando sui libri di storia, guardando film d’epoca o storici, o semplicemente leggendo romanzi di qualsiasi genere.
A volte, ci sentiamo attratti da un personaggio storico particolare, o da un personaggio eminente della cultura, arti o scienze. Altre volte sono luoghi, vicini o lontani, che sogniamo ad occhi aperti e chiusi. Inoltre, ripensa alla tua infanzia: i giochi di fantasia, i travestimenti preferiti, le cose particolari che amavi possono darti qualche indizio su cui curiosare.
Di solito, non significa che eravamo proprio noi quel personaggio famoso… spesso e volentieri, infatti, non è per niente così. Ma sorge qui l’importanza di notare le affinità, ovverosia come il modo di vestire, di vivere, o appunto lo stile letterario o gli eventi storici di un certo periodo, ci diano un senso di vaga familiarità. Cose per cui ci ritroviamo, per esempio, ad esclamare ogni tanto: “Che bella l’Irlanda!” anche se non ci abbiamo mai ancora messo piede.
Ovviamente, com’è chiaro dal tono degli eventi iniziati con il 2020, nessuno di noi ha vissuto tutta una serie di vite felici e soddisfatte. Basta osservare il livello di sofferenza che ci circonda per comprender che abbiamo tutti sperimentato alti e bassi, di diverso genere e natura. Questo potrebbe spiegare perché certi luoghi o culture ci comunichino un vago senso di angoscia, paura o perfino avversione (tutto a livello piuttosto irrazionale, ovviamente).
La ragione per cui vale la pena notare queste affinità è appunto la possibilità di fantasticare e ricevere, magari in sogno o in meditazione, immagini rilevanti di una vita precedente.
Edgar Cayce, mistico che conosceva bene il potere dell’ipnosi, poteva accedere alle memorie relative alle vite passate delle persone per cui consultava i Registri Akashici, con dettagli sorprendenti. Si riferiva spesso alla possibilità di recuperare queste memorie anche da soli, e le chiamava reverie – alludendo al fatto che i sogni ad occhi aperti spesso hanno fondamento in quello che la nostra Anima ha già avuto modo di sperimentare.
#2: Fai caso ai sogni e alle immagini che arrivano in stati di meditazione profonda
Come stavo appunto dicendo, poiché non siamo scatole stagne, ma la nostra psiche assorbe e percepisce come una spugna, anche quando dormiamo o quando scivoliamo in uno stato di non-mente, possiamo ricevere informazioni sulle nostre vite passate.
A volte possono essere immagini di eventi che hanno segnato la nostra (precedente) vita. Altre volte, sono luoghi fisici (come una città) che al risveglio riconosciamo, o meglio di cui ci ricordiamo, anche se non li abbiamo mai visitati di persona. Ci stupiamo magari di quello che abbiamo intuito ma la verità è che quelle memorie non si cancellano solo perché abbiamo cambiato corpo. Restano giustamente celate perché non ci serve di ricordare tutto.
Inoltre, ci sono persone meno sensibili e ricettive a questi tipi di messaggi, che scelgono di essere così per qualsiasi ragione che non sono certo qui a discutere o giudicare.
Il punto è che la nostra anima è tornata con un veicolo leggermente differente, e le esperienze positive e i traumi che si è portata dietro fanno comunque parte dei territori (poco conosciuti) della nostra mente.
Se i sogni sono più affare spontaneo – cosa vera solo in parte – c’è da dire che alcuni tipi di visualizzazioni possono certamente essere utilizzate per richiamare consapevolmente certe memorie.
Se desideri sperimentare la cosa in prima persona, ti invito all’incontro gratuito “I Registri Akashici e le Vite Passate” in cui parlerò di questo argomento e concluderò con una meditazione guidata.
#3: Osserva le tue attitudini naturali
Anche qui si sprecherebbero veramente le storie di persone che si sono trovate a suonare uno strumento, per esempio, senza aver mai preso lezioni in precedenza. A parlare lingue straniere con quasi nessuna difficoltà o a sapere come fare qualcosa senza che nessuno glielo avesse mai insegnato. Personalmente, nella mia vita ho avuto diversi momenti in cui ho ricordato come fare certe cose senza pensarci troppo, rendendomi conto solo dopo che non sapevo come ci fossi riuscita.
Tutto ciò che di molto spiccato ci riesca di fare con estrema facilità (e spesso non fa nemmeno parte delle tradizioni familiari o delle capacità dei genitori), può essere un buon indizio di talenti e doni acquisiti in una vita passata, anzi spesso più di una.
Se hai figli:
Il bambino o la bambina che mostrano fin da subito chiare attitudini o interesse verso qualcosa anche di inaspettato, ci stanno mostrando qualcosa di possibilmente importante e legato al loro scopo di vita. Nota bene: non intendo gli sport o le medaglie che tu genitore insisti e spingi perché lui o lei realizzino. Parlo proprio di dove naturalmente la loro attenzione va a poggiarsi, di quello da cui sono attratti e ispirati, fuori dai tuoi “piani”. I bambini andrebbero incoraggiati fin da piccoli ad ascoltare la propria intuizione, ma chiaramente occorre un genitore aperto e sulla via della propria guarigione, per permettere che succeda.
E ora che sai come ricordare le vite passate, che fare?
Riportare attenzione a questi segnali e magari fermarsi a fantasticare un pochino su di essi, può aiutare moltissimo a riprendere la comunicazione con quella parte di noi che, consapevole delle proprie lezioni, vuole aiutarci attraverso l’intuizione.
Ti consiglio di tenere un quaderno in cui annoti i sogni e le immagini ricevute in meditazione, così come una lista di luoghi, eventi, stili, personaggi storici che ti attirano (o il contrario).
Prima di andare a dormire, quando ti senti ben disposta a raccogliere i messaggi che arriveranno, chiedi al tuo subconscio di mostrarti qualcosa di importante per te in questo momento e di relativo ad una vita passata.
Sottolineo ancora una volta che quei ricordi hanno lo scopo di aiutarti a capire e vivere meglio il tuo presente. Esplorare le vite passate solo con la speranza di scoprire di essere stati questo o quell’altro personaggio è veramente una perdita di tempo, che toglie valore al tuo presente e alle cose che sei qui per fare.
E se vuoi scoprire di più a riguardo…
Nel mio lavoro offro due modi per rientrare in contatto con le vite passate: l’esplorazione dei tuoi Registri Akashici o la regressione alle Vite Precedenti.
In entrambi i casi, viene fatto un lavoro di recupero ma soprattutto di risoluzione rispetto all’influenza della vita passata sulle nostre scelte attuali. La differenza principale sta nel fatto che nel caso dei Registri Akashici, sono io a comunicarti l’informazione (ma se sei molto intuitiv*, la percepirai anche tu). Con l’ipnosi regressiva, invece, sei tu a vedere “in diretta” momenti significativi di vite passate che ti possano aiutare a comprendere meglio il presente e a liberarti da voti o idee limitanti appartenenti ad un lontano passato.
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