Questa è una domanda a cui ho davvero molta voglia di rispondere.
Da sempre cerchiamo segni e risposte nei momenti di svolta, o quando desideriamo cambiare qualcosa della nostra vita o di noi stessi.
Personalmente, ho sempre pensato che questo succeda perché siamo intrinsecamente consapevoli di essere guidati e assistiti, non importa quanto la ragione lo neghi.
Penso sinceramente che ci sia consapevolezza spirituale in ognuno di noi, indipendentemente dalle idee o credenze religiose e non, scelte o inculcate. E non credo che cambi qualcosa se in questa vita ci definiamo completamente atei. A mio modo di vedere, stiamo semplicemente sperimentando l’altra faccia della medaglia.
La nostra esperienza assume ogni volta aspetti diversi.
A volte la strada davanti a noi è molto chiara, e sentiamo solo bisogno di avere conferme. Oppure, come nel caso di Allie (potrai leggerlo nel prossimo post), lo sappiamo ma, per così dire, non sappiamo di saperlo.
A volte siamo confusi perché non abbiamo mai avuto occasione di chiarire CHI siamo veramente. Né abbiamo avuto modo di individuare e ripulire vecchi schemi, credenze non più utili ed informazioni obsolete dal nostro modo di pensare e di essere. In poche parole, dal nostro sistema.
Altre volte siamo proprio persi, nel senso che ci sembra di non trovare o sentire più quel senso di uno scopo più alto, la ragione per cui siamo qui.
Questo può succedere quando siamo influenzati da un evento che testa il nostro sistema di credenze e di vita. Ad esempio, quando qualcuno di caro trapassa, o quando i figli crescono e si allontanano. Anche quando percepiamo “quel vuoto” che non comprendiamo, ma che vorremmo tanto smettere di riempire con quello che ci capita sottomano (cibo, sigarette, gossip, dramma non necessario, eccetera).
Non solo: a volte è come se fossimo arrivati alla fine della corsa di una relazione, di un rapporto lavorativo, di uno stile di vita. Sentiamo che abbiamo bisogno di iniziare un nuovo capitolo e una prospettiva più “ampia” ci farebbe comodo.
Troppo spesso, non vediamo quanto poco ci amiamo e siamo affossati da mille “problemi”, apparentemente senza soluzione.
Quindi, perché rivolgersi ai Registri Akashici ?
Indipendentemente dall’esperienza che stai vivendo in quel momento, entrare in contatto con i propri Registri Akashici porta chiarezza, intenzione e allineamento energetico. E’ un’esperienza, come dico spesso, di amore incondizionato. Perché? Perché siamo visti e celebrati nella nostra interezza e non come spesso ci percepiamo noi: una parte malfunzionante di qualche meccanismo guasto.
Ciò che viene evidenziata è l’evoluzione dell’anima, quindi non importa se crediamo di avere fatto molti errori o di non essere meritevoli. Il solo fatto di essere incarnati a vivere la vita in questo mondo così complesso è considerato un atto vorrei dire eroico.
Quell’amore ci aiuta a ritrovare o rinforzare quel senso di connessione col Divino che è dentro di noi e che davvero aspetta solo di essere chiamato all’azione.
Non c’è dono più grande che ricordarsi che non siamo qui soli, che siamo parte di una scintilla Divina che è dentro, attorno e parte integrante di noi e della nostra esperienza e che non dobbiamo fare tutto da soli.
Quando decidiamo di rivolgerci a qualcosa di più alto di noi, di pregare, di chiedere segni o di chiedere consiglio ai Maestri, in questo caso, dei Registri Akaschici, ci stiamo permettendo un’enorme possibilità di crescita ed evoluzione.
Riceviamo conforto, guarigione, indicazioni utili e ogni tanto, un po’ umorismo per riderci su!
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