E’ il primo libro che ho letto di Leo Buscaglia.
Non avevo bene idea di chi fosse, né tantomeno quale genere di libro mi fosse capitato tra le mani. Uno di quelli per la vita, ho scoperto poi.
E’ una raccolta di conferenze dell’autore americano, speaker e insegnante all’University of Southern California, nato negli Stati Uniti da immigrati italiani .
Vivere Amare Capirsi
venne pubblicato per la prima volta nel 1982. Il tema, che divenne poi anche una vera e propria materia di insegnamento di questo magnifico personaggio nei suoi anni da insegnante, è l’amore. L’amore come uno stato dell’essere e come qualcosa che si può imparare. Già solo questo concetto è in grado di rivoluzionare un’esistenza, secondo me.
Ogni pagina scorre con piacevolezza estrema, la prosa è divertente, commovente e profonda allo stesso tempo.
Le parti in cui l’autore porta come esempio le sue esperienze di vita giovanile, come i ricordi della famiglia numerosa (non potevo non ritrovarmi nelle gite al mare con deliziosi banchetti al seguito!) e il rapporto con sua madre, sono quelle che preferisco in assoluto.
C’è un passaggio delizioso in cui racconta di quando, molto giovane, fosse a tutti i costi voluto andare a Parigi per vivere “da esistenzialista” – come la De Beauvoir e Sartre. Mentre racconta divertito, ci dice che la madre era contraria perché lo considerava troppo giovane e inesperto per viaggiare da solo. E, com’è ovvio, si trovò presto nella situazione in cui non era più in grado di far fronte alle sue necessità economiche.
Decide quindi di telegrafare alla madre, “…e per risparmiare denaro, scrissi soltanto: “Muoio di fame. Felice” Poche parole, ma significative. Dopo ventiquattro ore ricevetti un telegramma di mia madre. Diceva: “Muori di fame! Mamma”.”
Così fu: Buscaglia fece la fame e poi riuscì a cavarsela. Tornato a casa, la madre gli disse quanto inviare quella risposta fosse stata la cosa più difficile che avesse mai dovuto fare in vita sua. E però era l’unico modo per farlo crescere. Con un gesto coraggioso e superando l’istinto di protezione, gli aveva consegnato la responsabilità della sua vita. Non può esserci maturazione se non ci misuriamo con gli eventi della nostra vita.
Ricordo che pensai che “insegnare l’amore” mi sembrava in fondo un’idea un po’ bizzarra. La simpatia e l’umanità di questa grande persona, che purtroppo non avrò mai occasione di vedere dal vivo, mi hanno conquistata completamente.
Il mio sorriso incuriosito si è trasformato in un sorriso di gratitudine per i preziosi insegnamenti contenuti nelle sue parole.
E’ uno di quei libri di cui mi bastava riprendere a leggere qualche pagina, per provare un inconsueto entusiasmo verso la mia vita. In un modo molto tenero, il messaggio che ne ho ricevuto è questo:
sono io che sono in potere… sempre, ogni volta che decido come reagire a una situazione, o a cosa decido di credere e anche di diventare.
Buscaglia racconta che quando, da bambino, la numerosa famiglia si trovava a terra economicamente, tutti si preoccupavano molto. Una cosa, a pensarci, piuttosto comune.
Tutti, tranne sua madre. In quei momenti, usava i risparmi per una cena coi fiocchi, cucinando i suoi piatti più ricchi. Tutti, a casa, ovviamente esultavano e mangiavano in allegria. Invece di stare seduti col muso lungo a rimuginare sulle disgrazie, passavano un momento di gioia e abbondanza! E Buscaglia scrive che, guarda caso, subito dopo succedeva sempre qualcosa di bello che riportava le cose alla normalità.
L’Universo, Dio o come preferite chiamarlo, ci ascolta e ci restituisce quello che mandiamo fuori. L’Universo è lì per sostenerci e prendersi cura di noi, se glielo permettiamo.
E anche l’Universo, intende solo il linguaggio dell’amore.
“E’ essenziale che arriviate al punto di mettervi davanti allo specchio e chiedere: “Specchio delle mie brame, chi è il più incredibile del reame?”. Poi dovete crederci veramente quando lo specchio risponde: “Tu, vecchio mio!”. Forse non siete alti quanto vorreste, forse avete le cosce un po’ meno snelle di quanto vi piacerebbe, ma voi siete la cosa migliore che avete! Quando riconoscete questo, siete sulla strada giusta. Nessuno può fermarvi!”
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